L’inventastorie dei piccoli di Headu: un gioco per allenare la fantasia

Questa recensione è dedicata all’Inventastorie dei piccoli di Headu, un brand made in Italy che propone giochi progettati per stimolare le intelligenze multiple, la creatività e l’apprendimento dei bambini.

In generale, i giochi di Headu hanno alcune caratteristiche interessanti da un punto di vista pedagogico: innanzitutto offrono una modalità ludica multilivello: possono essere utilizzati in modo diverso in base all’età del giocatore e alle sue competenze. Inoltre prestano particolare attenzione alla ricchezza e alla varietà dell’esperienza sensoriale perché propongono materiali e itinerari attraenti anche per i più piccoli.

L’inventastorie dei piccoli: che cos’è e come si gioca

L’inventastorie dei piccoli è pensato per bambini dai 3 ai 6 anni, contiene 6 puzzle da dodici pezzi e 29 soggetti sagomati che rappresentano i personaggi e gli oggetti da mettere in scena. In particolare, ho scelto di parlarti di questo gioco perché l’ho regalato recentemente a Gabriele (5 anni) e a Matteo (3 anni) e ce ne siamo innamorati subito.

In età prescolare è importantissimo incoraggiare la fantasia e la creatività dei bambini per arricchirne il potenziale espressivo attraverso la relazione (se ti interessa questo argomento, leggi anche Giocare con la fantasia con Gianni Rodari, Il gioco simbolico: quando un bastone diventa un destriero, Giocare con le storie: il binomio fantastico di Gianni Rodari). Per questa ragione ti suggerisco di condividere i momenti di gioco con il tuo bambino, almeno durante le prime volte. Ascoltare e raccontare storie è divertente, ma senza l’impegno di un conduttore appassionato, il tuo bambino potrebbe non comprenderne le potenzialità e limitarsi a comporre i puzzle.

L’inventastorie propone 6 scenari illustrati ispirati all’immaginario fiabesco, immediatamente riconoscibili anche dai più piccoli. I personaggi funzionano come autentici attori, con fisionomie e caratteristiche inequivocabili. Il giocatore dovrà selezionare lo sfondo e i personaggi con l’obiettivo di mettere in scena, come un regista cinematografico, la sua storia.

Ovviamente puoi inaugurare attività alternative come ad esempio pescare a caso un personaggio, creando quello che Gianni Rodari chiamerebbe un binomio fantastico, oppure cominciare una storia che proseguirà un secondo giocatore.

Le uniche regole indicate riguardano il rispetto delle peculiarità di oggetti e personaggi. Inoltre, è indispensabile costruire una storia nuova ogni volta.

Giocare con le parole per ascoltare e inventare le storie

Durante l’interazione con l’adulto o con un compagno di giochi, i bambini acquisiscono nuove conoscenze, ascoltano i racconti e codificano le informazioni apprese, interpretandole e appropriandosene. Inventare storie aiuta a conoscere se stessi, esplorare la quotidianità ed elaborare le proprie emozioni. Attraverso il linguaggio, l’individuo afferma la propria identità, coltiva le proprie radici e si confronta con il prossimo (a proposito di linguaggio, leggi Linguaggio e comunicazione nella prima infanzia)

In definitiva, questo gioco ci è piaciuto molto perché permette di inventare e costruire un numero potenzialmente infinito di storie a partire da scenari e personaggi che funzionano come tracce narrative embrionali. Un’attività, dunque, innovativa che stimola fantasia e creatività senza forzature, lasciando una grande libertà di espressione al giocatore.

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Sono ricercatrice di Pedagogia Sperimentale all'Università IUL e dottore di ricerca in Metodologie della Ricerca Educativa all'Università di Salerno. Cultore e assegnista in Metodologie e tecniche del gioco e Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento, sono componente del consiglio direttivo del CIPPS – Centro Internazionale di Psicologia e Psicoterapia Strategica, Scuola di specializzazione in psicoterapia strategica ad orientamento neuroscientifico, Ente di ricerca e Centro clinico, membro del comitato redazionale della collana “Tecnologie per l’Apprendimento – Didattica, Gioco, Media education” di Pensa Editore.

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